Villa Letizia
Servizi Clinici Per il Disagio Psichico
Primo contatto: l’ospite ed i suoi familiari sono invitati a visitare la struttura prima dell’accesso ed effettuare eventualmente una “giornata di esperienza” per attutire l’impatto emotivo dell’inserimento in comunità.
Accoglienza: l’ospite viene accolto in maniera informale, gli viene presentato il personale della struttura e gli altri compagni di esperienza comunitaria, viene accompagnato presso la propria stanza ed aiutato a verificare l’idoneità degli effetti personali che ha portato con sé. Per evitare di omologare l’esperienza di comunità a quella di un ricovero ospedaliero, la raccolta delle notizie cliniche e dei dati anamnestici viene effettuata dopo l’ingresso in un momento ritenuto opportuno dal personale sanitario (entro comunque il giorno di inizio del programma terapeutico).
Attività cliniche e psicosociali: l’ospite viene gradualmente inserito nelle attività della struttura (attività comuni della vita quotidiana, colloqui clinici, assunzione della terapia farmacologica, gruppi terapeutici, gruppi di socializzazione, attività occupazionali, attività ricreative, etc…) in un’ottica di responsabilizzazione e di confronto con le regole generali della struttura.
Verifica del programma: vengono definiti costantemente gli obiettivi delle varie attività cliniche proposte, verificati con strumenti riconosciuti; viene rimandata una corretta e comprensibile informazione sul programma proposto. Nel contesto delle attività di verifica sono ritenute fondamentali oltre le esperienze vissute in comunità anche le esperienze di continuità con il gruppo sociale di provenienza (famiglia, amici, quartiere, servizi sociali, lavoro) fatte al di fuori della struttura. Tali esperienze non sono considerate come permessi di uscita, ma sono parte integrante del programma terapeutico.
Termine del programma: il raggiungimento degli obiettivi definiti nel programma terapeutico rappresenta il possibile termine dell’esperienza di comunità, in un’ottica di “personal recovery” (recupero personale), che si differenzia totalmente da un concetto di guarigione o di remissione del disturbo, non particolarmente utile in psichiatria.